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Giuseppe Faraci: da stagista a CIO del Centro Medico Santagostino

25 Gennaio 2017 Interview

“Come il CIO ha portato innovazione nel Centro Medico Santagostino”

 Ce ne parla Giuseppe Faraci, Chief Information Officer, Centro Medico  Santagostino:

  • Una struttura aperta nel 2009
  • Più di 200.000 prestazioni erogate
  • Un tasso di crescita annuo del 50%
  • 5 poliambulatori in più entro il 2017

In quali attività si è focalizzato nel 2016?

Il primo obiettivo raggiunto nel 2016 è quello di essere diventati un’azienda Full Cloud e di aver eliminato i server fisici. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo completato il trasferimento in Cloud dei gestionali amministrativi e clinici. I vantaggi ottenuti non riguardano solo l’agilità e la flessibilità del sistema informatico che ci permette di supportare la crescita veloce del Centro Medico Santagostino, ma si concretizzano anche in termini di uptime, eliminazione dei costi indiretti, e, soprattutto, affidabilità e sicurezza del dato.

(Maggiori dati in merito al passaggio al Cloud e ai vantaggi conseguiti saranno presentati al convegno Health IT 2017, nella sessione Smart Information,
Milano 29 marzo 2017) Consulta il programma!

  • Quali risultati punta a raggiungere un Chief Information Officer per la sua struttura sanitaria nel 2017?

Il Centro Medico Santagostino ha una crescita annua del 50% che si concretizza nell’espansione dei servizi di medicina territoriale: per la fine del 2017 passeremo da 11 a 16 poliambulatori, il che implica l’apertura di una nuova struttura ogni 2/3 mesi.
Il sistema informativo deve far fronte a questa continua espansione e uno degli strumenti che stiamo adottando è la creazione di un’infrastruttura dotata di Applicativi Web per la gestione veloce e affidabile di ciascun ambulatorio. Si passa dal remote desktop a un processo di “webizzazione” in cui la Cartella Clinica Elettronica, il sistema di prenotazione, di refertazione e di pagamento sono tutti sul web.

  • Quali sono i 3 punti di svolta della sua vita professionale che le hanno permesso di diventare il CIO del Centro Medico Santagostino?

La premessa è che le mie passioni sono da sempre la sanità – uno degli ambiti con più impatti sulla qualità di vita delle persone – e la tecnologia.
Dopo la laurea in tecniche diagnostiche a Catania, mi sono iscritto a un Master in Management per la Sanità che mi permetteva di coniugare questi due ambiti di interesse. Nel 2012 il dottor Luca Foresti, AD del Centro Medico Santagostino, prese parte a una delle lezioni alla ricerca di idee brillanti da apportare nella sua strutture in fase di espansione; ci suddividemmo in gruppi di lavoro per trovare proposte dall’alto contenuto tecnologico e informativo da sottoporgli.
Il progetto presentato dal mio gruppo consisteva in un applicativo web per la gestione del flusso di prenotazione/accettazione e pagamento del paziente; il tutto all’interno di un IPad.
Non solo vincemmo il primo premio, ma insieme al dottor Foresti decidemmo di incontrarci mensilmente per ragionare sull’implementazione del progetto all’interno del Centro Medico Santagostino. Dalla fine del Master, il passo da un primo stage all’incarico di Chief Information Officer è stato breve. Poiché non esisteva un dipartimento informatico, inizialmente si è trattato di svolgere lavori di Help Desk, di mettersi a pancia a terra ad aggiustare i pc. L’essermi occupato e di questioni pratiche, basilari, legate all’ICT è stato fondamentale per scoprire quali erano gli ambiti in cui poteva essere portata innovazione.

  • Quali sono i fattori favorevoli alla costruzione di una carriera all’interno del contesto sanitario?
  1. La passione è il primo driver, che permette di superare sforzi e fatiche.
  2. La seconda posizione è guadagnata dal connubio tra accademia e mondo del lavoro, che ricerca possibilità di sviluppo e crescita all’interno delle strutture universitarie.
  3. Terzo: il lavorare in un ambiente giovane ed estremamente recettivo nei confronti dell’innovazione. Non si tratta dell’innovazione fine a sé stessa, ma di quegli strumenti che permettono di agevolare il paziente che già si trova in condizioni di fragilità, di rendere i processi più veloci, agili e flessibili e di portare un abbassamento dei costi.
  4. Quarta posizione va all’auspicabile sinergia tra Direttore generale e Chief Information Officer
  5. Quinto: il non spaventarsi di fronte alle responsabilità affidate e alle possibilità che la vita mette di fronte
  6. Sesto: la fiducia della direzione nei confronti dei dipendenti
  • Quali sono i punti di forza del Centro Medico Santagostino?

-L’alto rapporto qualità prezzo
-La garanzia della velocità nell’erogazione della visita medica (3 giorni di attesa)
-La continua attenzione al livello di soddisfazione del paziente
-La medicina territoriale come core business, che risponde al bisogno del cittadino, permettendo gli di sentirsi tutelato e protetto nelle sue esigenze sanitarie, in tempi accettabili.