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Quali sono le principali difficoltà nell’acquisizione di strumentario di tracciabilità nel settore pubblico?

Intervista a Elena Rossetti - Coordinatrice infermieristica Servizio di Endoscopie Digestive Irccs Istituto Clinico Humanitas-MI e Laura Motta - CMF - U.O.C. Gastroenterologia-Endoscopia Digestiva ASST Ovest MI-Legnano

12 Febbraio 2020 News

Abbiamo incontrato 2 relatrici di Sterilization Summit Elena Rossetti - Coordinatrice infermieristica Servizio di Endoscopie Digestive Irccs Istituto Clinico Humanitas-MI e Laura Motta - CMF - U.O.C. Gastroenterologia-Endoscopia Digestiva ASST Ovest MI-Legnano a cui abbiamo rivolto le seguenti domande:

  • Quanto si è riuscito a risparmiare (in termini di tempo, efficienza, costi e prevenzione di risarcimento danni) con l’utilizzo della tracciabilità digitale?

Ci sono stati diversi vantaggi da quando abbiamo implementato con la tracciabilità informatizzata, in termini di risparmio di tempo da parte dell’operatore, quindi ottimizzazione dell’operatività, in termini di sicurezza riducendo il rischio dell’errore umano ed infine di ottimizzazione dell’archiviazione della documentazione, riducendo spazi e costi dell’archiviazione stessa.

L’archiviazione informatizzata ci dà la possibilità di recuperare immediatamente informazioni, utili per la verifica di processi o per ricerca di dati utili, anche per eventuali contenziosi, senza avere il rischio che nel tempo vengano persi come può succedere con il cartaceo

In definitiva, attraverso la digitalizzazione della tracciabilità, tutto ciò che arriva al PACS nel processo endoscopico resta archiviato in sicurezza.

Ulteriore vantaggio riguarda che tutto il processo viene registrato per il quale il referto non è più modificabile.

I costi, ci sono e possono essere iniziali, per investimenti fatti sul sistema aggiornato ed informatizzato, nel tempo vengono ammortizzati per la serie di vantaggi appena elencati e portando di conseguenza ad un risparmio anche economico finale.

Non sono invece immediatamente quantificabili in quanto, anche a fronte di investimenti importanti, la spesa viene ammortizzata da una diminuzione dei contenziosi per risarcimento danni.

  • Quali differenze tra la gestione pubblica e quella privata nella sanificazione endoscopica?

Nella modalità operativa non dovrebbero esserci differenze, anche se in Italia, sappiamo che esistono realtà diverse tra loro e con ancora delle anomalie da sanare.

L’obiettivo è quello di seguire pedissequamente le linee guida UNI per un’ottima disinfezione dello strumento e far in modo che questa linee guida vengano diffuse e rispettate il più possibile sul territorio nazionale (pubblico e privato) perché l’obiettivo è far in modo che tutti i pazienti sottoposti ad endoscopia abbiano lo stesso trattamento sicuro. 

  • Quali sono le principali difficoltà nell’acquisizione di strumentario di tracciabilità nel settore pubblico? E in quello privato?

Nel settore pubblico l’iter è molto macchinoso per via della procedura gare: si corre il rischio di che ad una gara specifica non partecipi nessuno, così da far slittare il tutto di un anno.

Nel settore privato le criticità riguardano invece la rendicontazione dei costi e la valutazione del budget annuale disponibile per i nuovi investimenti, che una volta motivati, riescono a prendere forma

Ma al netto di tutte le diverse difficoltà, il fattor comune che può e deve indurre le amministrazioni ad acquistare strumentario di tracciabilità deve essere quello di cercare di attenersi al rapporto tecnico UNI TR 11662, a partire dalle grandi aziende sanitarie, fino ad arrivare ai piccoli ambulatori.